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Le modifiche al Testo Unico Ambientale

La riforma è intervenuta in modo ampio e sistematico sul Testo Unico Ambientale, aggiornando la disciplina dei reati e delle sanzioni in materia di rifiuti e rafforzando gli strumenti di prevenzione, controllo e repressione delle condotte illecite.

Tra gli interventi più rilevanti, la riforma prevede pene più severe per l’abbandono di rifiuti, distinguendo tra casi ordinari e situazioni di particolare gravità legate al rischio per la salute o all’inquinamento di siti contaminati.

Viene inoltre introdotto il delitto di gestione non autorizzata di rifiuti, con aggravanti quando l’attività sia svolta in aree a rischio o attraverso l’uso di veicoli, nonché la trasformazione del reato di discarica abusiva in delitto, accompagnato dalla confisca obbligatoria dell’area.

Tra le innovazioni, si segnala, l’introduzione delle sanzioni amministrative accessorie per le imprese di trasporto non iscritte all’Albo nazionale dei gestori ambientali: la sospensione da quindici giorni a due mesi, o la cancellazione in caso di recidiva, con divieto di reiscrizione per due anni. Questa misura mira a contrastare il fenomeno del trasporto abusivo e a rafforzare la tracciabilità del ciclo dei rifiuti, valorizzando al contempo il ruolo dei Comuni nel segnalare le violazioni e collaborare con le autorità competenti.

Particolare rilievo assume l’introduzione dell’aggravante dell’attività d’impresa che estende la responsabilità penale e amministrativa ai titolari o responsabili di impresa anche in caso di omessa vigilanza. La norma rafforza l’applicazione del d.lgs. 231/2001, che regolamenta la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, prevedendo sanzioni interdittive e pecuniarie per gli enti coinvolti in reati ambientali.

Completano il quadro le modifiche agli articoli relativi alla combustione illecita di rifiuti, alla spedizione illegale e alle nuove ipotesi colpose, che ampliano la possibilità di perseguire penalmente le condotte dannose anche in assenza di dolo.

Queste innovazioni delineano una cornice integrata di legalità ambientale che coinvolge tutti i livelli di governo, in continuità con gli obiettivi di prevenzione e sicurezza già richiamati dal Codice della Strada.